Mia cara Berenice,
‘ncapu lu re, c’è lu viceré, dicono in Sicilia: al di sopra del Re, c’è il Viceré. Al di sopra del Ministro, c’è il Capo di Gabinetto. Al di sopra del padrone di casa, c’è la signora della pulizie: la mia signora delle pulizie che, stamane, ha preteso di entrare in possesso della casa due ore buone prima del solito.
Il mattino ha l’oro in bocca, dicono un po’ in tutta Italia. Falso. Nel mio caso, significa trovare più traffico e mezzi pubblici più pieni, anche di scolaresche.
In Veneto, si racconta una storia che ben rappresenta la staffetta tra generazioni. Un padre rimproverava al figlio di far troppo tardi la notte, nel fine settimana, e dormire il giorno dopo fino a mezzogiorno. Una domenica mattina il patriarca si reca, come al solito, alla prima Messa. Tornando a casa, trova per terra cinquantamila lire e le sventola sotto il naso del figlio, ancora tra le coltri.
“Lo vedi, ad alzarsi presto?”
Per quanto annebbiata, la prole ha la presenza di spirito di rispondergli: “Padre, quello che le ha perse si è alzato prima di te!”
La saggezza popolare conosce i suoi limiti e contraddizioni, sa bene che, per ogni proverbio, ce n’è un altro a recitare il contrario.
Recita appunto una filastrocca: “Tre bambini stanno zitti, / zitti come i coscritti / davanti al caporale. / E la mamma li guarda sospettosa, / gli dice: Vi sentite male /o state macchinando qualche cosa? / Come vedete è falso l’oro. / Il silenzio non è d’oro / se volete nascondere qualcosa / io vi consiglio di cantare in coro. / Intonate una piccola fanfara / di piatti e di trombe, la furiosa /
ragazzata vi salva, si rischiara / la mamma e vi sorride”.
Una piccola fanfara di piatti e di trombe.
Stan
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