Mia cara Berenice,
ieri la Sala Stampa della Santa Sede ha comunicato ufficialmente il rinnovo dell’Accordo Provvisorio con la Repubblica Popolare Cinese.
È buffo come, mentre qui in Occidente la Chiesa Cattolica sembra dissanguata nell’influenza e nelle vocazione, fuori dai nostri confini essa resti una delle principali Potenze a tener testa al Governo del Pechino. Allo stesso modo, la Santa Sede conserva un peso molto maggiore nelle Filippine, a Timor Est e, in generale, nei Paesi in via di sviluppo, quello che un tempo veniva chiamato Secondo o Terzo Mondo.
Una Chiesa sempre più sradicata, dunque, dalla sua culla europea e mediterranea che, non a caso, ha intronizzato un Papa proveniente dall’Argentina. Quanto allo sradicamento dell’Italia di cui il Pontefice è Primate, era già stato sancito dall’elezione consecutiva di un Papa polacco e uno tedesco.
D’altronde, c’è in questo una perfetta consonanza con la teologia cattolica, ai sensi della quale la Chiesa rivendica una giurisdizione universale, priva di limitazioni o speciali connotazioni territoriali, fatto salvo lo speciale legame del Papato con Roma di cui ignoro la natura, se sia cioè inderogabile e impossibile da rescindere.
Appunto per questo la Santa Sede si mantenne neutrale durante le due Guerre Mondiali e, in parte, il Risorgimento, pur non mancando amplissimi esempi di segno opposto, soprattutto se si risale nel tempo.
Insomma, proprio in questi tempi per essa durissimi la Chiesa Cattolica – che significa appunto “Chiesa Universale” – per certi versi sta trovando la sua vera vocazione.
Un ecumenico saluto.
Stan