Staffetta generazionale

Mia cara Berenice,

qualche sera fa, mio padre è andato a sbattere malamente con il cellulare, danneggiandone lo schermo.

La relativa pratica mi è stata affidata.

Pertanto, stamane sono risalito dalle Impostazioni al modello del telefono e ne ho rinvenuto il prezzo di listino sulla Rete.

A quel punto, sempre tramite la Rete, ho scoperto che il più vicino negozio di riparazioni di cellulari si trovava accanto all’ex Pretura Circondariale.

Recatomi ivi per chiedere un preventivo, ne ho ricevuto uno così astronomico da raccomandare a mio padre la sostituzione del cellulare.

Così astronomico da ispirarmi il racconto che ti allego.

Un saluto.

Stan

STAFFETTA GENERAZIONALE

Come quasi tutti i residenti di Hong Kong, Sonny parlava cinese e inglese. Di italiano si era fatto un’infarinatura con un corso online. Era in Nord Italia solo da qualche giorno, ma di primo acchito il Paese non gli pareva così povero, malridotto e ostile come qualche emigrato cinese glielo aveva descritto. D’altronde, in Patria le cose non andavano così bene. La paranoia di Pechino, dopo aver cancellato uno a uno i privilegi che Hong Kong aveva ereditato dall’Impero Britannico, cominciava a deprimere anche l’economia; perciò, malgrado gli avvertimenti ricevuti, Sonny adempiva al suo dovere familiare senza troppi rimpianti.

Per il momento faceva base in un bed & breakfast di Tessera; a giorni avrebbe finalizzato l’acquisto da alcuni connazionali di un’auto usata. Intanto, arrivò in città di zio Daniel in treno. Gli avevano assicurato che, dalla stazione, il negozio era raggiungibile a piedi, e così era. Trovatosi quasi di colpo di fronte alla vetrina, Sonny si fermò in preda a un misto di emozione e freddo interesse commerciale. La vetrina era ordinata, anche se un po’ banale e sovraccarica. Il locale si sviluppava in lunghezza, come una galleria, con il banco in fondo… e dietro al banco… quello doveva essere…

Sonny entrò, facendo trillare un campanello. Zio Daniel si alzò in piedi, aiutandosi con le mani nodose. La sua età avanzata era visibile, la richiesta che aveva fatto pervenire a Hong Kong legittima. Nulla nei suoi occhi scuri e annacquati lasciava intendere avesse riconosciuto Sonny, pur essendo stato avvisato del suo arrivo.

“Buonasera, zio Daniel,” sorrise Sonny, presentandosi.

Zio Daniel alzò due mani tremanti all’altezza del volto di Sonny.

“Ragazzo!” Esclamò, in tono sollevato. “Sei arrivato”.

Gli fece vedere il negozio, il magazzino e i libri contabili, che si infilò sottobraccio: avrebbero proseguito l’esame a casa, a cena con la moglie di zio Daniel. Una prima occhiata, tuttavia, bastò a rivelare a Sonny che i conti erano in ordine, come del resto si aspettava.

“Mi pare che gli affari vadano bene,” commentò, più che altro per fare un complimento allo zio.

“Oh, sì!” Assentì zio Daniel. “Gli occidentali vanno matti per i cellulari, ma non sempre hanno i soldi per comprarne di nuovi!” Gli strizzò l’occhio, poi si fece più serio. “Per quanto io e mia moglie desideriamo morire ed essere sepolti a Hong Kong, non ti cederei l’attività, se non la considerassi bene avviata!”

Sonny si inchinò leggermente: “Non ne dubitavo, zio!” Di lì a poco, aggiunse: “E i rapporti con gli italiani, come vanno?”

“Oh,” esclamò zio Daniel, mulinando le mani, “dovrai conservare un certo distacco da loro, ragazzo, o questo lavoro ti ruberà l’anima!”

“Perché?” Chiese Sonny, stupito e leggermente turbato.

“Non hai idea dell’espressione di speranza sul loro volto quando entrano e di quella di disperazione quando scoprono che il telefono non è riparabile o troppo costoso da riparare! Ed è così nella quasi totalità dei casi! Le aziende non hanno alcun interesse a che i loro telefoni siano riparabili e del resto, in effetti, sono sempre più complessi e sofisticati!”

Sonny era sempre più disorientato: “Ma allora da dove vengono, quelle entrate che ho visto?”

Zio Daniel indicò con l’indice tremante una parete tappezzata di cover e custodie variopinte per telefoni.

“Oh, da quelle!” Esclamò. “Ne vanno matti!”

“Quelle?”

“I giovani le cambiano in continuazione. Le donne e sempre più anche gli uomini vogliono che siano abbinate ai vestiti. Ultimamente ne escono anche da grandi marchi, guarda: non hai idea di quanto sono disposti a pagarle”.

“Novanta euro?!”

Zio Daniel mimò il gesto di battergli la mano adunca sulla spalla: “Stai tranquillo, ragazzo! Intendo tornare a Hong Kong a morire con la coscienza pulita! Ti lascio un’attività fiorente!”

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