Il mio Sanremo

Mia cara Berenice,

sono lieto che tu, alla fine, abbia ceduto alle mie insistenze, assistendo alla serata inaugurale del Festival di Sanremo.

Hai torto peraltro a considerarmi un fanatico. Il mio Festival, anzi, è quello del 1998, co-condotto da Raimondo Vianello, Eva Herzigova e Veronica Pivetti: la 48^ edizione.

Chi sia stato Vianello non ho la pretesa di spiegartelo in queste poche righe; pensa alla Colonna Traiana, ecco.

Eva Herzigova l’ho rivista qualche sera fa ne “L’amico del cuore” (Italia, 1998), di e con Vincenzo Salemme. Recitare non era il suo mestiere, almeno all’epoca – la precisazione è doverosa, perché in seguito è comparsa in diverse altre pellicole. Purtuttavia, i vestiti stessi si ritraevano dalla sua pelle, per paura di incendiarsi.

Veronica Pivetti, in quel famoso Festival, accettò di interpretare la non facile parte della bruttina, bonariamente trascurata dal Vianello che – anche in “Casa Vianello”, la celeberrima sitcom che condivideva con la moglie Sandra Mondaini – sfoggiava un gallismo leggero, garbato e autoironico, e sul palco si fingeva perciò ammaliato dalla Herzigova.

La ricordo soprattutto per “Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e di politica” (Italia, 1996), di Lina Wertmuller con Tullio Solenghi, pellicola poco nota eppure emblematica della sinistra europea presa a schiaffi e tramortita dalla globalizzazione e dai sovranismi.

Un saluto, signore e signori. Canta…

Stan