Ultime vendemmie

Mia cara Berenice,

siamo sul criminale di settembre, ultime vendemmie, vendemmie rocambolesche e disperate.

Chi non ha raggiunto la quota assegnata dall’Ispettorato si attacca al cellulare, cerca di strappare a comuni conoscenze i recapiti di chi, secondo la voce pubblica, la quota l’ha ecceduta.

L’ultimo sole dell’estate sfinisce gli operai, le prime piogge dell’autunno bagnano le piante. Mani con guanti da lavoro scrollano i grappoli per far schizzare via qualche goccia.

Arrivano camionette di vendemmiatori indiani, pakistani, bengalesi. “Non parlare con me, capo, parla con Rajul!” Arrivano le Smart giallo canarino delle fidanzate dei “giovani imprenditori agricoli”, molli e delicate come le moeche, i gamberi di fiume tipici del luogo. Scendono in tenuta da palestra rosa shocking, le unghie ricostruite e laccate tastano le poco familiari impugnature delle forbici da giardino.

La notta non ferma né gli uomini né le macchine, le macchine vendemmiatrici simili a veicoli alieni e i trattori che trascinano rimorchi e cisterne verso le cantine private, cooperative o consortili, cantine che sembrano eleganti chalet, discoteche o dischi volanti. Questa fa orario continuato, quella no. Qui si può scaricare solo su appuntamento, lì domani mattina chiudono i cancelli. L’assedio può durare fino all’alba.

Alla pesa e alla tramoggia, gli enologi imberbi palpano i carichi, prelevano campioni per stimare grado zuccherino e acidità. Questa non va bene, è troppo bagnata. Avete superato la quota di un paio di quintali, peccato… l’intero conferimento verrà declassato, concilia?

Uno sfibrato saluto.

Stan

Bollettino del Servizio Meteorologico della Serenissima Signoria

Mia cara Berenice,

la cerimonia di beatificazione di Papa Giovanni Paolo I, tenutasi in Piazza San Pietro in Vaticano il 3 di questo mese, è stata funestata o quantomeno disturbata da una pioggia torrenziale che è sembrata quasi uno scherzo del Demonio (o un regalo del Beato?), dopo mesi di siccità. Al secolo Albino Luciani, il Pontefice, nato a Canale d’Agordo nel 1912, fu Vescovo di Vittorio Veneto e Patriarca di Venezia. Ampia adesione in Veneto al pellegrinaggio organizzato dalla Diocesi di Belluno-Feltre, dalla Diocesi di Vittorio Veneto e dal Patriarcato di Venezia.

Ieri siamo riusciti a portare a termine la vendemmia nonostante la pioggia notturna e mattutina. Il primo carico d’uva conferito in cantina e ivi provinato aveva un grado zuccherino eccessivamente basso, forse anche a causa dell’acqua caduta sui grappoli, ma i successivi rimorchi erano in regola. L’incognita del meteo, tuttavia, continua a pesare sulla vendemmia, in corso in tutta la zona.

D’altro canto, la violenta siccità estiva ha ridotto di molto il raccolto, alterandone anche i valori di zucchero e acidità; per l’effetto, le quotazioni dell’uva, purché debitamente certificata, sono salite alle stelle. Insomma la bolla, di cui viene pronosticato lo scoppio da anni, continua imperterrita a gonfiarsi iridescente.

Un saluto a guance pienotte, come Eolo in certe vecchie raffigurazioni.

Stan