Mia cara Berenice,
ieri una pioggia battente cadeva su Roma, nel primo giorno della vittoria della destra.
Oggi splende il sole ed è accaduto qualcosa di ancora più straordinario.
Ieri sera, un’agenzia di traduzione ceca per cui lavoro mi ha notificato che un grosso progetto dato in appalto da Google, a cui partecipo ormai da anni, sarebbe stato chiuso per disposizione del committente.
Come compensazione, mi veniva offerto un altro progetto, sempre per il gigante americano. Per aderire all’offerta, dovevo accedere al portale commerciale (business) aziendale, inserire un codice, aggiornare i miei dati personali e commerciali, superare un test.
Ebbene, tutto ciò ha funzionato. Certo, ho dovuto rigenerare la password per il portale aziendale, ma era il minimo sindacale. A proposito, ora che ci penso, stamane ho partecipato a una riunione sindacale in modalità ibrida e anche lì tutto è filato liscio: niente problemi con i microfoni casalinghi o direzionali, niente ritorni d’audio, niente connessioni traballanti, nulla.
Insomma, niente panico, anzi: ottimismo e, per restare nell’ambito della politica vintage, sole che ride.
Sarebbe molto più grave se, improvvisamente, gli autobus dell’ATAC arrivassero in orario, un evento che segnerebbe non il mero ritorno di un regime fascista, ma più probabilmente uno strappo nel tessuto stesso dell’Universo.
Un tranquillizzante saluto.
Stan