Di pandemie, di elezioni e di tempeste

Mia cara Berenice,

parliamo di pandemia ed elezioni… “pandemia e urne” sarebbe stato più elegante, ma al tempo stesso di cattivo gusto.

In alcuni Paesi, le elezioni sono state sospese e rinviate, ma è ovvio che ciò non può avvenire all’infinito senza pregiudicare la democrazia.

Oggi e domani, in Italia, si vota per alcune importanti elezioni amministrative e per un referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari.

La posta in gioco è relativamente alta, eppure si teme una bassa affluenza, soprattutto da parte degli anziani, ma anche Presidenti di seggio e scrutatori stanno dando forfait.

Chi è in quarantena ha il diritto di votare da casa e il Partito Radicale, veterano delle battaglie civili, preme per estendere questa modalità.

Non è però così semplice. Negli Stati Uniti, dove il voto postale è molto più diffuso, esso si sta dimostrando oltremodo controverso.

Personalmente, mi viene da pensare che la presenza fisica dell’elettore nel seggio non garantisca poi molto da frodi e corruttele.

Più in generale, starò invecchiando, ma tutto mi sembra una tempesta in un bicchiere d’acqua.

Prendi, ad esempio, la diminuzione del numero di parlamentari a cui ti accennavo. A me pare una sforbiciata innocua – poco utile, ma innocua -, eppure sono praticamente il solo ad avere questa opinione nella mia bolla sociale, al cui interno tutti si profondono in panegirici su democrazia e rappresentatività, antipolitica e populismo. Analogo orientamento a senso unico riscontro sulla stampa, almeno quella che compulso abitualmente io.

Pensare che a voi pareva complicato amministrare l’Impero Austro-Ungarico.

Il solito nostalgico saluto.

Stan

Le urne

Mia cara Berenice,

il prossimo fine settimana si vota.

In Veneto per il Governatorato, in tutta Italia per un referendum costituzionale confermativo.

“Volete voi,” verrà chiesto plebiscitariamente agli italiani, “ridurre il numero dei parlamentari?”

Il quesito si riferisce ai membri del Parlamento nazionale, attualmente composto da quasi mille fra deputati e senatori.

Come puoi immaginare, il “sì” è in ampio vantaggio, ma il fronte del “no” sta rimontando, capitanato da giuristi e intellettuali di peso.

No, non ti dico come voterò. Come Bruto, non voglio offendere quegli uomini d’onore.

Molto meno controverse le elezioni nelle Venezie, dove il Governatore uscente riceverà così tanti voti che potrà farsi proclamare Doge o addirittura Imperatore d’Oriente – pare siano bizantine, infatti, le origini della Serenissima.

Non è ancora vacante, invece, la poltrona assisa sul Campidoglio, con i maggiori partiti ancora alla ricerca di un candidato da contrapporre al Sindaco uscente.

Per il Partito Democratico, si fa il nome di Monica Cirinnà, la parlamentare prima firmataria della legge che ha riconosciuto giuridicamente le convivenze more uxorio e le unioni omosessuali.

Fu una dura battaglia che richiese anche i voti di un partitino cattolico.

In Italia non ci si annoia mai.

Un patriottico saluto.

Stan