Importanti dossier israeliani

Mia cara Berenice,

essere uomini chiave dell’apparato iraniano non è, in questo momento, una condizione particolarmente felice.

All’inizio dell’anno, un drone statunitense uccideva, a Baghdad, il generale Qasem Soleimani, comandante della Brigata Santa delle Guardie della Rivoluzione.

È stato colto dai suoi assassini nel cuore di Teheran, invece, lo scienziato nucleare Mohsen Fakhrizadeh. A premere il grilletto, secondo il Governo israeliano, sarebbe stato il Mossad israeliano.

Sempre il Mossad, nel 2010, fu accusato di aver messo fine, a Dubai, alla vita di Mahmud al-Mabhuh, un alto ufficiale delle Brigate al-Qassam di Hamas.

Oltre al danno la beffa, dall’episodio gli israeliani ricavarono il film “Kidon” (Francia-Israele, 2013), in cui al-Mabhuh, prima di essere ucciso, viene adescato da una bellissima spia del Mossad, interpretata dalla supermodella (top model) israeliana Bar Rafaeli.

Per ironia della sorte, la Rafaeli non è precisamente una patriota sionista. Non ha prestato il servizio militare biennale obbligatorio per le donne israeliane e, in questo momento, sta scontando nove mesi di affidamento ai servizi sociali per frode fiscale: come il nostro Berlusconi che, ne sono certo, la incontrerebbe volentieri per parlare della comune esperienza di persecuzione giudiziaria.

Prima che tu me lo chieda, certo, Gal Gadot ha regolarmente fatto la leva. Diversamente sarebbe stato imbarazzante, dato che è stata resa famosa da ruoli d’azione, prima nella saga di Fast & Furious, poi in quella di Wonder Woman. Difficilmente poi, credo, sarebbe stata eletta Miss Israele nel 2004.

Come dici? Non l’avresti chiesto e non ti interessava affatto?

Chiedo scusa.

Un frettoloso saluto.

Stan