Mia cara Berenice,
tu frequenti troppo l’aristocrazia: dove diavolo l’hai trovata una principessa imperiale indocinese? Del resto, è normale che costei – non riporterò il suo nome impronunciabile – sia acida. Ha dovuto subire prima l’Amministrazione coloniale repubblicana francese, poi un regime comunista, infine – quel che è peggio – l’esilio a Miami.
Ti ha accusato di avere “First World problems”, come se lei vivesse ancora nelle sue natie giungle. Spiegale che chiunque viva nel Primo Mondo ha problemi da Primo Mondo.
Io, per esempio, faccio sempre una fatica terribile a trovare giochi decenti per cellulare. Sarei anche disposto a pagare cifre ragionevoli, ma non per prodotti di dubbia provenienza, corredati da recensioni spesso artefatte.
Molti, oltretutto, rivelano di essere a pagamento solo dopo averti fatto giocare i primi livelli. L’inganno che ho subito io è stato di diversa natura. Ho scaricato un videogioco con recensioni ottime e apparentemente autentiche, anche perché pesava solo un paio di centinaia di mega.
Lo provo per qualche minuto e la grafica e la storia sono effettivamente di livello inusitato, come promettevano gli altri utenti. A quel punto, sono andato a sbattere non contro il solito paywall, ma contro la richiesta di scaricare oltre sette giga di dati.
Il mio cellulare, acquistato nel 2020, è ormai quasi pieno. Ha l’alloggio per una seconda scheda che potrei sfruttare per ampliare la memoria, ma mi secca condurre tutta l’operazione, anche affidandola a qualche tecnico.
Dopo una notte di tentennamenti, ho effettuato un’accurata pulizia delle cache e scaricato il pacchetto di dati. Com’è il gioco, alla fin fine? Non lo so ancora, oggi dovevo tradurre un video aziendale.
Suspence!
Stan