Le mie serie

Mia cara Berenice,

per quanto concerne le serie televisive, vera filigrana della nostra era, io somiglio molto al toro fedele descritto da Hemingway: sono cioè tendenzialmente monogamo.

Il mio primo amore risale ai tempi eroici dell’adolescenza e fu “Buffy l’ammazzavampiri”, con Sarah Michelle Gellar. Parliamo dell’era del videoregistratore, e in casa mia non c’era nemmeno quello. Le ultime stagioni vennero mandate in onda in terza o quarta serata, per cui o me le facevo registrare da qualche amico o mi alzavo di soppiatto in piena notte.

Poi venne “Veronica Mars”, passione fugace, perché il plauso della critica non valse alla seria con Kristen Bell il prolungamento dopo le prime stagioni. Vi recitava anche Charisma Carpenter, la Cordelia di “Buffy”.

È seguito un lungo celibato, oggetto di forti pressioni e riprovazione sociale in piena epoca di Netflix. Mi hanno fatto uscire a cena con “The Office”. Come si suol dire in questi casi, sono stato benissimo, ma non è scoccata la scintilla.

Finalmente, in queste settimane, sto interrompendo l’astinenza con “Inverso” (titolo originale “The Peripheral”), con Chloe Grace Moretz.

Tre attrici bionde e minute… vorrà dire qualcosa?

Un saluto interrogativo.

Stan