Mia cara Berenice,
sono sdraiato fra l’erba secca ma piegata dal vento che carezzava e incorniciava, qualche giorno fa, le tue squisite fattezze.
Alterno la lettura de “I Buddenbrook” a qualche giornale, e così mi è caduto l’occhio sul medagliere dei Giochi di Tokyo, in cui spicca il Comitato Olimpico Russo.
Come saprai, la Russia, bandita dai Giochi Olimpici per doping di Stato, è stata fatta iscrivere con tale, curiosa denominazione, come se anche la rappresentanza italiana e austriaca non fossero inviate dai rispettivi Comitati. Stupisce che nessuno, nei Ministeri degli Esteri o al Comitato Olimpico Internazionale, sia riuscito a escogitare uno stratagemma più decente: come diceva il Capo di Gabinetto del Governatore in pura lingua veneta, “fate almeno finta”.
Penso che impiegherò il fine settimana per rapinare qualche banca di Roma. Alle legittime rimostranze dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, replicherò che a effettuare il colpo non sono stato io, ma il Soviet degli Espropri Proletari del XII Municipio.
Un saluto dal segretario, dal direttore della sezione femminile e dal tesoriere del Soviet, che sono sempre io.
Stan