Mia cara,
non ti offendere, ma tu e le tue amiche siete monocordi. Passate un quarto del vostro tempo a scandalizzarvi per le violazioni dei diritti umani, un quarto a inorridire per quanto avviene in Italia, un quarto a giocare alla pallacorda e il residuo quarto ai vernissage.
Oggi, alla roulette della vostra indignazione è uscita la candidatura dell’ex Cavaliere, ex Presidente del Consiglio, ex parlamentare ed ex europarlamentare Silvio Berlusconi.
Bene, è una candidatura che i partiti di destra sostengono tiepidamente (halfheartedly, direbbero gli anglosassoni) e che ha scarse possibilità di vittoria, come dimostra il fatto stesso del suo annuncio Urbi et Orbi: chi entra nel conclave delle elezioni presidenziali da Papa, si sa, ne esce da Cardinale.
Io, sappilo, tifo per lui.
Lo ho sempre avuto in simpatia, anche quando non lo votavo per malinteso senso civico.
Dopo anni di austerità, severità, protestantesimo, autoflagellazione, egli mi sembra una boccata di aria fresca. Se schiererà ballerine di can can in uniforme da guardia d’onore, tanto meglio. Se poi le predette corazziere marceranno, invitte e imperiose, fino a Vienna, sarà la più grande e monumentale operazione militare dai tempi della battaglia di Austerlitz o dell’operazione Bagration.
Un saluto gioiosamente cantato.
Stan