Mia cara Berenice,
il Comando Aereo ucraino ha ritenuto opportuno dichiarare ufficialmente che non esiste alcun Fantasma di Kiev, nessun asso dei cieli che avrebbe abbattuto decine di aerei russi… o meglio, “il Fantasma di Kiev è una personificazione dei piloti della 40^ Brigata Tattica Aerea che difende i cieli della capitale”.
Un analogo, seppur meno drammatico giuoco di specchi e cortine fumogene è in corso in Italia, sempre con il coinvolgimento dell’Aeronautica Militare.
Ieri, le previsioni meteo promettevano forti piogge e una rottura della cappa d’afa. Non è caduta una sola goccia, almeno nei quartieri centrali di Roma; anzi, a malapena il cielo si è rannuvolato. Ciononostante, l’aria era indubbiamente più fresca, e così stamattina.
Non tirava però un alito di vento, o forse erano state chiuse le finestre e le porte tagliafuoco dei corridoi, fatto sto che mi sono visto costretto ad attivare l’aria condizionata. Ora, però, il cielo è coperto e l’ho spenta.
Insomma, la situazione è ancora ambigua, sfuggente, confusa. Sembra di stare nella Roma del 1943, nido di spie e cospirazioni, nella Madrid della guerra civile o nella Berlino della Guerra Fredda.
Mi aspetto, a questo punto, uno scambio di prigionieri nel cuore della notte, a Ponte Milvio: l’autore ispanofono di qualche hit estiva e un’influencer perennemente in bikini in cambio di una ragazza freddolosa con il plaid sulle spalle e un caldaista, in tuta e cartelletta di documenti per le detrazioni fiscali.
Un saluto dietro gli occhiali scuri.
Stan