La bête noire

Mia cara Berenice,

questo giovane economista di cui mi parli mi suscita un’istantanea ostilità. Se è vero che l’attuale ondata inflazionistica è causata dal rincaro dell’energia e delle materie prime, nonché dalle strozzature delle catene logistiche, la politica restrittiva della Banca Centrale Europea dovrebbe comunque fare aumentare il costo del denaro. Riconosco, tuttavia, che la medicina troppo forte può ammazzare il malato.

L’atteggiamento intransigente di Berlino e Francoforte, del resto, è comprensibile. Oltre ad allinearsi a quello della Federal Reserve, risponde a profonde fobie della Germania, che associa l’iperinflazione causata dal Trattato di Versailles e dalla Grande Depressione all’ascesa dal nazismo. In realtà, l’Italia ha avuto il fascismo, la Spagna il franchismo e il Giappone il militarismo senza bisogno di inflazione.

Il deprezzamento della moneta, in ogni caso, resta indesiderabile. In Italia, dove ci si avvia ad avere più pensionati che lavoratori, le pensioni sono indicizzate all’inflazione, seppure parzialmente. Il potenziale impatto sul bilancio dello Stato è devastante, come segnalato dal Presidente del principale Ente di previdenza.

L’indicizzazione dei salari, nota come “scala mobile”, è invece stata abolita, ma questo non risolve certo il problema, anzi ne crea un altro di erosione del potere d’acquisto.

Un costosissimo saluto.

Stan

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