In questa valle di lacrime

Mia cara Berenice,

ieri ho visitato la Catacombe di San Sebastiano, sull’Appia, una vera città sotterranea con slarghi e piazze.

Mentre la guida della Santa Sede, con l’ausilio di immagini a parete, ci spiegava gli sforzi estremi compiuti per decenni dai primi cristiani per proteggere le reliquie, se stessi e la possibilità di accedere ai Sacramenti, in quelle viscere ho avuto la sensazione di trovarmi nel ventre stesso della cristianità, una cristianità reietta, clandestina, perseguitata.

Dove possiamo trovare oggi un cattolicesimo ancora in salute? In Cina, dove il Governo si ostina a praticare una anacronistica persecuzione. Dove, in qualche modo, regge ancora? Nella Polonia di Giovanni Paolo II, dove ha ricevuto il soccorso rosso dell’ateismo di Stato. Dove il declino sembra irreversibile? Nell’Europa della piena libertà di culto, nonostante il presidio della Santa Sede e i Concordati.

“Mi scusi,” ha chiesto uno dei visitatori, “ma quanto è veramente forte il legame tra i neocatecumenali e i riti, i simboli dei primi cristiani?”

“Secondo la mia esperienza,” ha risposto dopo una breve esitazione la giovane guida, “non molto”.

Non praevalebunt?

Stan

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