Mia cara Berenice,
Orazio scrisse che la pena arriva zoppicando, una frase precipitata dall’iperuranio della poesia tra le pagine ingiallite dei giuristi.
La legge, inanimata, ha bisogno spesso di tempi lunghissimi per essere evocata e produrre il suo effetto. Così è nel diritto interno, dove le controversie si risolvono in sede giudiziaria; ancora di più nel diritto internazionale, dove le controversie si risolvono per lo più in sede diplomatica.
Ce lo ricorda lo spettacolo del Segretario Generale nordcoreano, figlio e nipote di due precedenti Segretari Generali, che assiste a una parata militare insieme alla figlia ancora bambina, secondo vari osservatori designata alla successione. Sono passati settantacinque anni dalla fondazione della Repubblica Popolare Democratica di Corea, la Guerra di Corea è andata e venuta, e quella che è forse la peggior dittatura attualmente esistente è ancora lì, a minacciare il mondo e brutalizzare il suo popolo.
L’Argentina rivendica le Isole Falklands/Malvinas dall’Ottocento; la relativa guerra è stata combattuta nel 1982. La rivendicazione di Gibilterra da parte della Spagna è ancora più antica e ha portato al Grande Assedio, durato diversi anni, addirittura nel ‘700; dopo la vittoria della fazione nazionalista nella Guerra Civile Spagnola e durante la Seconda Guerra Mondiale, si temette seriamente un nuovo attacco. La questione palestinese risale agli anni ’20, quelle del Kashmir e di Taiwan agli anni ’40, Cipro è spaccata in due dagli anni ’70.
Tempi lunghi, insomma. Per questo, nel diritto interno, esiste la tutela cautelare, peraltro non sempre efficace, come sanno le donne che ottengono ordini di protezione o i proprietari di un immobile abusivamente occupato. Nel diritto internazionale, la tutela cautelare è affidata alla Corte Internazionale di Giustizia, che ha giurisdizione solo sugli Stati che la accettano, e al Consiglio di Sicurezza, nel cui seno cinque tra le principali Potenze godono di jus intercessionis. Un ordinamento giuridico, in conclusione, non proprio attrezzato per le emergenze. Così, in fondo, lo abbiamo voluto noi, cittadini del mondo, a tutte le latitudini. Non sono mai esistiti, a livello nazionale, partiti internazionalisti, favorevoli a creare istituzioni sovranazionali più forti. Lo erano, nominalmente, i partiti socialisti, ma anch’essi erano strenui difensori della sovranità nazionale, in un mondo che percepivano come dominato dal capitalismo.
L’Internazionale, futura umanità!
Stan