Fast & Furious & Horizontal Subsidiarity

Mia cara Berenice,

scusa per il silenzio di questi giorni. L’attività amministrativa, lentamente ma inesorabilmente, si riavvia e si ritrova a fare i conti con le bizzarrie incastonate dal Parlamento nella Legge di Bilancio, promulgata quest’anno extremo tempore, il 29 dicembre. Altrettanto inesorabilmente si avvicina il mio colloquio con la Commissione di selezione delle Regie Dogane.

Fortunatamente, mi è particolarmente facile riannodare i fili dei nostri discorsi. Nella mia ultima, ti parlavo della Polizia Militare brasiliana ed eccomela ricomparire davanti in “Fast & Furious 5” (USA-Brasile, 2011), una delle pellicole in cui l’attrice israeliana Gal Gadot è comparsa prima di raggiungere la fama con “Wonder Woman” (USA, 2017), seppure con una funzione narrativa decisamente peculiare.

Senza anticipare quale sia tale funzione né troppo in profondità la trama, i buoni devono rapinare il cattivo, il capo della mala di Rio de Janeiro. Il cattivo, temendo la giusta ira dei buoni, fa spostare tutti i suoi soldi nel caveau della Polizia Militare, ovviamente per intero sul suo libro paga. Una mossa evidentemente discutibile. Perché un corpo di polizia corrotto dovrebbe essere più efficiente, nel proteggere la somma, del classico cartello sudamericano dotato di armi da guerra, compresi missili anticarro?

Esistono cose che lo Stato fa meglio dei privati e sono cose importanti, ma sono poche. La custodia dei valori non è tra queste. Già ne “Il conte di Montecristo” di Dumas padre si accenna alla scarsa affidabilità della custodia giudiziaria, nell’eventualità che venisse sequestrato un certo gioiello. Le banche, non a caso, sono tradizionalmente private. Esistono, certo, le banche centrali, con i loro caveau straripanti di lingotti, ma lo Stato è il primo a preoccuparsi delle sue capacità di sorveglianza. La Banca d’Italia ammette di aver depositato all’estero, prevalentemente negli Stati Uniti, oltre la metà delle riserve auree, in ossequio a “una strategia di diversificazione finalizzata alla minimizzazione dei rischi”. Il caveau della Banca d’Inghilterra nelle profondità di Londra, considerato sicurissimo, è talmente richiesto da essere appunto utilizzato da moltissimi Stati: ad esempio, ospita l’intera riserva aurea australiana. La più grande del mondo, quella federale degli Stati Uniti, è custodita sottoterra a Fort Knox nel Kentucky, dove sul caveau fortificato veglia un intero Corpo d’Armata.

Misure di sicurezza estreme, insomma, ben lontane dalla vita allegra dei poliziotti corrotti di Rio.

E infatti…

Ti lascio immaginare.

Stan

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