Mia cara Berenice,
in un giorno tanto lontano quanto infausto, comparvero in Italia i primi video trap. Io c’ero, quel giorno. Il mio amico D. mi mostrò la clip di un bambino grasso che si scagliava contro il sistema scolastico e giudiziario nazionale, dimenandosi sotto un monumentale copricapo.
“Secondo te, cos’ha in testa?” Chiese D. “Un panettone?”
A sentire quell’ipotesi, scoppiai a ridere incontrollabilmente, non saprei dire perché.
Molti, del resto, sono i misteri del panettone.
Perché si mangia solo sotto Natale? Infatti chef Massari, principe dei pasticceri, lo propone tutto l’anno.
Perché, a differenza di altri dolci italiani di pari fama, non ha varcato i confini nazionali?
Perché ne rimiriamo i canditi come se fossero manufatti alieni? Perché lo contrapponiamo al pandoro, visto che quasi sempre vengono serviti entrambi, magari con la medesima crema di accompagnamento? Perché all’improvviso sembra imprescindibile avere sotto l’albero un panettone di pasticceria alla gianduia, avocado e sangue di drago, tanto che la Polizia Militare ha sequestrato migliaia di panettoni artigianali contraffatti?
Un bramoso saluto.
Stan