Titoli e gradi

Mia cara Berenice,

vedi l’acqua tremolare in superficie, nel bicchiere sulla tua scrivania? Vedi il vetro stesso, il corpo del bicchiere tremolare come gelatina, addirittura ballonzolare sul legno? Presto, allontanalo dalla tastiera del computer. Mentre lo fai, vedi i quadri sobbalzare sulla parete, minuscole particelle di intonaco staccarsi dal soffitto e dai muri.

Tranquilla, non è un terremoto, è il rumoroso, sordo e inesorabile avvicinarsi di “Avatar – La via dell’acqua” (USA, 2022) di James Cameron, con Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver e Kate Winslet.

Un colosso di 200 minuti, costato una cifra astronomica, che perfino il mio cinema di nicchia trasteverino si appresta a proiettare in “3D laser” o qualcosa del genere.

Nelle Venezie, al cinema parrocchiale di C. di cui sono consigliere direttivo e proiezionista, stanno già piovendo le prenotazioni, nella chat del direttivo si discute se prevedere addirittura tre intervalli. Dopotutto, il pubblico non è più abituato a pellicole lunghe e si prevede un afflusso di famiglie, ottime clienti del bar interno.

Io temo i post e le mail al vetriolo dei cinefili duri e puri, quelli che a malapena tollerano l’intervallo singolo. La settimana scorsa, dopo la proiezione di “Bones and All” (Italia-USA-GB), di Luca Guadagnino con Timothée Chalamet, è arrivata sulla casella di posta istituzionale una lunghissima mail indignata, firmata con uno pseudonimo.

Tornando ad Avatar, in Italia ci sono state ben due prime, a Roma e a Milano, diligentemente documentate da Instagram e Vanity Fair.

In tutto questo rutilante battage, sembra che la trama sia praticamente identica a quella del primo film, con gli umani ancora intenti a invadere Pandora, addirittura al comando dello stesso colonnello Miles Quaritch… non c’era a disposizione un ufficiale di grado più elevato, per invadere un intero pianeta? Tra il 1924 e il 1947, per operazioni militari intraterrestri, l’Italia nominò due Primi Marescialli dell’Impero, tredici Marescialli d’Italia, un Grande Ammiraglio e un Maresciallo dell’Aria.

Non c’è da stupirsi, se poi le invasioni falliscono.

Uno sconcertato saluto.

Stan

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