Mia cara Berenice,
quando un nuovo Governo si insedia, gli effetti colano lentamente (trickle down, per mutuare una locuzione cara agli economisti) sulla Pubblica Amministrazione e sulla società civile.
Facciamo un esempio. L’On. Daniela Santanché, nota esponente politica della destra, è stata nominata Ministro del Turismo. Ella possedeva il Twiga di Forte dei Marmi, un lussuoso stabilimento balneare su cui tornerò tra breve. Per evitare accuse di conflitto di interessi, ha ceduto le sue quote all’altrettanto noto imprenditore Flavio Briatore e al fidanzato (della Santanché, non di Briatore) Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena.
Navigando sul variopinto e curato sito ufficiale del Twiga, la natura esclusiva del locale emerge chiaramente. Forte dei Marmi è, di per sé, una località prestigiosa. Non ci sono ombrelloni, ma tende con cabina doccia. Un cocktail servito al tavolo costa dai 20 ai 25 euro. Il ristorante è costoso, ma non in modo proibitivo, nemmeno se ci si fa servire in tenda; vistosa eccezione le pizze e le insalate che spesso superano i 20 euro.
Naturalmente, il Twiga non chiude i battenti al tramonto, ma prosegue l’animazione. Oltre al tavolo e al privé, è prevista la modalità “super privé”, di cui non è indicato il prezzo.
I servizi accessori includono il personal trainer, il parrucchiere (Hair Couture) e il nolo di auto di lusso.
Cosa voglio dire con tutto questo? Che gli Asburgo d’Austria si sono impadroniti, senza colpo ferire, di un’infrastruttura strategica. La circostanza che, secondo affaritaliani.it, il Kunz non sarebbe ufficialmente riconosciuto dalla Casa Imperiale non mi solleva, anzi mi sgomenta ulteriormente. Non si tratterà di un abile maquillage dell’albero genealogico? Abbiamo forse a che fare con una spia dell’Evidenzbureau?
Altro che Caporetto, altro che penetrazione cinese.
Un allarmato saluto.
Stan