Secondo giorno del festival canoro sulla navetta sostitutiva del Tram 8

Mia cara Berenice e cari telespettatori,

siamo giunti alla seconda giornata della kermesse più seguita d’Italia, il festival canoro sulla navetta sostitutiva del Tram 8.

Stamane, il nostro mezzo e palcoscenico preferito aveva appena superato la Stazione di Trastevere, quando alla fermata si è affacciato un vasto gruppo di ragazzini con i loro accompagnatori, in abbigliamento da ghiaione montane completo di bastoni di legno e da trekking, inconsueto su un bus con capolinea in Palazzo Venezia. A incrementare l’effetto della scena contribuiva il loro numero, talmente spropositato rispetto alle dimensioni della navetta da risultare comico, come in una riedizione rovesciata del numero circense dell’uscita dei pagliacci dall’utilitaria.

Dopo l’assalto della prima ondata, qualcuno degli accompagnatori ha impartito un secco ordine in tedesco e il resto è rimasto a terra. Evidentemente temendo che il lasciare indietro parte dell’unità facesse scendere il morale della truppa, a quest’ultima è stata fatta intonare in coro una canzone tedesca. Fortunatamente, non si trattava della Panzerlied, altrimenti il violento e ritmico marcare il tempo con gli stivali avrebbe probabilmente sfondato l’autobus dell’ATAC.

Inoltre, avrebbero potuto esserci conseguenze ulteriori se qualche turista di diversa nazionalità si fosse sentito in dovere di intonare la marcia dei granatieri britannici, la Marsigliese o “Katiuscia”.

Alla fine, sarebbe toccato all’autista imporre una brutale mediazione in stile ATAC, molto più efficace di quello ONU.

Un saluto dalla platea.

Stan

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