Mia cara Berenice,
come già ti ho scritto, oggi si vota in Italia per le elezioni politiche. È prevista una affluenza marcatamente bassa, eppure il mio seggio era così affollato che le code davanti alle varie Sezioni si intersecavano stringendo un nodo di Gordio. Una suora scendeva le scale, il documento di identità e la tessera elettorale in un bustone ocra del Comune. Un’anziana signora, spossata dai gradini, faceva una sosta sul pianerottolo, sostenuta dal figlio. All’ingresso della mia Sezione, si ironizzava sui seggi e le liste ancora segregate per sesso, che finivano per favorire i più sparuti votanti maschi. Insomma, un quadro pittoresco e paesano che sembrava spazzare via, almeno fuggevolmente, le inquietudini allarmiste dei commentatori.
Va peraltro detto che le urne sono aperte solo oggi e soprattutto che in Italia, quando si parla di bassa affluenza, si parte comunque da una base molto alta.
Anche se la destra parte con i favori del pronostico, il risultato ha dei margini di incertezza. Non verranno diffusi proiezioni o exit poll fino alla chiusura delle urne, stasera alle 23.
Roma vota dopo una vigilia temporalesca, trascorsa dalle Autorità all’affannosa ricerca di scrutatori. Anche su questo incarico che si mormora essere ben pagato si sono abbattute, evidentemente, le Grandi Dimissioni. Pensa se la giornata fosse meno fresca e invitasse a un’ultima puntata al mare…
Un civico saluto.
Stan