Mia cara Berenice,
è stata una giornata lunga e pesante, ma mi sento comunque spinto a scrivere questo biglietto serale, che affiderò domani mattina a un lustrascarpe, spinto e acceso da impellente fiamma, come da un sacro dovere.
Si ironizza spesso e pesantemente sulle didascalie con cui ragazze e donne di tutto l’orbe firmano le loro foto, soprattutto le più personali e conturbanti, nel condividerle sulla Rete, coram populo. Versi di poesie, aforismi, citazioni di romanzi, brevi aneddoti, pensieri personali. Come se la foto fosse la miniatura fiorita al principio di un manoscritto medievale e la didascalia l’inizio del testo di teologia, filosofia, diritto canonico, agraria che vi si abbarbica con il suo inchiostro nero.
Ad esempio, oggi scorrevo il feed di Instagram e, sotto la foto di una ragazza in bikini, ho letto “Adoro questo periodo dell’anno”.
Sorpreso e compiaciuto, ho pensato: “Finalmente una ragazza in bikini che non si lamenta della fine dell’estate”.
Poco dopo ho realizzato che l’influencer in questione era australiana e vive sotto stagioni diverse dalle nostre: precisamente, nelle lande della croce del Sud inizia ora la primavera.
Eccomi dunque colpito, spiazzato, indotto a fare considerazioni e a rivedere il mio punto di vista.
Un maturato saluto.
Stan