Mia cara Berenice,
ieri, come ricorderai, ero in Fiera per quell’esame preliminare di Stato.
I candidati erano convocati per le ore dieci e la durata della prova era fissata in sessanta minuti primi, ma, ovviamente, un esame preliminare ha i suoi incombenti preliminari. L’apertura dei cancelli. La distribuzione delle bottigliette d’acqua. La distribuzione delle mascherine. La consegna a ciascun candidato del braccialetto identificativo. L’apposizione del sigillo su cellulare e tablet. L’identificazione ufficiale del candidato, previa produzione del documento d’identità, della lettera d’invito e dell’autodichiarazione COVID-19: “Può abbassarsi la mascherina, per favore?” La consegna del tablet di servizio. L’accompagnamento alla postazione. La lettura delle istruzioni. L’estrazione della busta virtuale. Il checkout con contestuale riconsegna del tablet di servizio. La rimozione del sigillo da cellulare e tablet personale.
A quel punto, devi ancora attraversare i padiglioni, il sovrappasso pedonale e attendere il primo treno per Roma. Morale delle favola, erano quasi le quindici. Quindi, anziché scendere a Trastevere, ho proseguito fino all’Ostiense, dove ero certo di poter mangiare bene e rapidamente a Eataly. Era la settimana a tema laziale, quindi spaghetti con le telline, vino dei Castelli e maritozzo. Uscendo, un grosso pezzo di gorgonzola turgido mi ha fischiato da un banco frigo e si è fatto caricare in borsa.
Ora, personalmente trovo incredibile che la commedia dell’arte non possieda un personaggio chiamato Gorgonzolo, un contadino lombardo che sopravvive agli abusi dei signorotti locali sfruttando saggezza popolare e ironia; nel tempo libero, Gorgonzolo corteggia, con alterni successi, la compaesana Giacometta o Giacomella, sfruttando a tal uopo il suo tipico canto gorgheggiante, di cui il nome del personaggio sarebbe un’onomatopea. Secondo il Liessmann, Gorgonzolo e Giacomella avrebbero avuto un’influenza non esplicita, ma chiaramente percettibile su “Fermo e Lucia”, la prima versione de “I promessi sposi”.
Al contrario, è assolutamente dichiarato il richiamo a Gorgonzolo nella pubblicità delle Latterie Turnarie Riunite, andata in onda all’interno del celebre Carosello RAI dal 1963 al 1969. Quest’ultimo Gorgonzolo, portato in vita dalla matita di Enzo Aglio, aveva come antagonista il Molinaroli, un personaggio corpulento e baffuto dal ruolo indefinito (potrebbe essere un altro contadino o un fattore), ma sicuramente somigliante al Peppone di Guareschi e Gino Cervi. Del resto, il commendator Diodato Ortombina, storico Presidente e Direttore Generale delle Latterie Turnarie, sarebbero diventato consigliere regionale del Movimento Sociale Italiano nel 1970.
Un piccante saluto.
Stan