Mia cara Berenice,
il biglietto all’interno del biscotto della fortuna con cui ho concluso la cena di stasera recitava: “Un breve flirt vi entusiasmerà”.
Spero che il “breve flirt” sia quello con il COVID-19, diagnosticatomi stamattina con sintomi gastrointestinali.
L’Italia, si sa, è un Paese conservatore e cattolico, per cui questi amorazzi non vengono lasciati impuniti. Isolamento non inferiore ai giorni sette, così ha sentenziato il Pretore, mentre i carabinieri trattenevano a stento le zie di lei, urlanti nei loro scialli neri, pronte a cavarmi gli occhi con le unghie adunche.
Pure un cappellano di Regina Coeli mi ha fatto visita ai domiciliari, facendomi un fervorino sulle tentazioni della carne e il sacramento del matrimonio. Ha pure aggiunto che la mia azione è stata particolarmente sacrilega, perché compiuta durante la festività patronale di San Pietro e Paolo.
Lo sono dovuto stare a sentire tutto compunto e fargli pure un’offerta per “i cari detenuti”, perché farà rapporto su di me al Magistrato di Sorveglianza.
Alla famiglia, invece, dovrò pagare un risarcimento pari a un terzo della dote media per le famiglie di operai e impiegati stimata dall’ISTAT.
Insomma, una dannata seccatura: se volevano inculcarmi la castità, ci sono riusciti.
Un angelicato saluto.
Stan