I girini nello stomaco

Mia cara Berenice,

quando ero fanciullo, i pediatri rampognavano i miei genitori perché, a loro dire, non bevevo abbastanza.

Ancora oggi, talvolta ho o do l’impressione di avere un cattivo rapporto con qualunque alimento liquido.

Sarà per questo che, arrivati il gran caldo e la relativa coazione ad attingere alla borraccia, provo una sensazione insolita e sgradevole, come una ragnatela di leggeri crampi allo stomaco intermittenti, quasi che le mie viscere secche e austere, allagate proditoriamente dal nemico, si fossero trasformate in una palude melmosa, nutrice di anfibi e lemuri innominabili.

I girini nello stomaco… sembra il titolo di un dramma romantico adolescenziale italiano, francese o spagnolo.

Arnau è un ragazzo chiuso, ossessionato dalle sue abitudini e dai suoi rituali, ma con risultati brillanti in matematica e informatica. La madre sospetta possa essere affetto dalla Sindrome di Asperger, ma il padre, imprenditore di successo, le vieta tassativamente di portarlo da uno psicologo o psichiatra. Per fortuna, a spezzare l’isolamento di Arnau ci sono le richieste di ripetizioni che fioccano dai compagni.

Alma in apparenza è tanto normale e ordinaria, quanto Arnau è eccezionale e stravagante. Né bella né brutta, voti nella media, né popolare né emarginata. Eppure, qualcosa di eccezionale ce l’ha: è l’unica a rispondere a muso duro alle battutine a doppio senso del professore di informatica. Come ricompensa, si ritrova un’insufficienza sul registro.

Non ha nessuna intenzione di andare a Canossa, perciò si rivolge con piglio deciso ad Arnau: deve assicurarle una preparazione a prova di bomba, in modo da consentirle di recuperare l’insufficienza prima della fine del quadrimestre. Con il suo solito linguaggio astratto e immaginifico, Arnau confessa alla madre che Alma gli fa venire “i girini nello stomaco”.

Lascio a te la colonna sonora.

Un musicale saluto.

Stan

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