Il muro bianco

Mia cara Berenice,

nella zona giorno del mio appartamento, lo spazio tra il divano letto e il condizionatore era, fino a poco fa, occupato da un’enorme locandina di “Magic in the Moonlight” (USA-Francia, 2014), di Woody Allen, con Colin Firth ed Emma Stone.

Veniva dall’archivio del cinema di P., così come quelle appese in zona notte. Purtroppo, a differenza di queste ultime, era esposta alla corrente delle portafinestra sul giardino e ha finito con lo strapparsi.

Ora quindi, sul muro ci sono solo chiodi, una misteriosa escrescenza grigia che ho rimosso, aloni di nastro isolante e, verso sera, zanzare in nitida e minacciosa postura aliena.

Per colmare quel vuoto e per fair play nei confronti delle zanzare, troppo facili da individuare e schiacciare su tutto quel bianco, ho deciso di procurarmi una nuova locandina.

Avevo già individuato un negozio promettente in zona Campo de’ Fiori, quando sono stato inopinatamente colto da un’idea malsana: “Hai appena fatto, finalmente, l’abbonamento ad Amazon Prime, perché non vinci la tua atavica antipatia per i corrieri e provi a ordinare la locandina lì? Probabilmente, c’è anche più scelta”.

Non c’era affatto più scelta, dopo lungo peregrinare mi sono adattato a una banalissima locandina di “Kill Bill – Volume 1” (USA, 2003), oltretutto costosissima, addirittura un salasso assommando le spese di spedizione.

Con il corriere, al solito, non ci siamo intesi e oggi dovrò inerpicarmi sul Gianicolo per ritirare il pacco.

Il muro è ancora bianco, ma solo apparentemente. Lo percorre, invisibile eppure nettissima, l’enorme croce che ho di nuovo tracciato sugli acquisti online.

Un reazionario saluto.

Stan

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