Mia cara Berenice,
grazie davvero per avermi fatto avere un biglietto per lo spettacolo della tua amica Batthyany-Strattmann al Teatro Verdi di Trieste, l’ho gradito enormemente. Ho trovato azzeccatissima, in particolare, la scelta di usare pallottole vere, l’impatto sul pubblico è stato evidente e anche il successivo intervento delle Autorità non ha fatto che dare ulteriore pubblicità all’iniziativa e alla causa palestinese.
Non mi preoccuperei eccessivamente dei seguiti legali, sono certo che la baronessina riceverà un trattamento benevolo, anche perché l’Italia è la patria del teatro d’avanguardia.
Non a caso, siamo stati noi a inventare il concetto di teatro permanente, con rappresentazioni che si tengono a tempo indeterminato e senza soluzione di continuità. Ad esempio, da mesi va in scena con questa modalità la tragicommedia “Il quaresimale estivo”. I personaggi sono un imprenditore – della ristorazione, dell’ospitalità o di altro ambito – e un giornalista, opinionista o influencer.
Il primo si lamenta dell’impossibilità di trovare dipendenti, incolpandone la disaffezione dei giovani per il lavoro o il reddito di cittadinanza.
Il secondo replica invocando l’equilibrio tra vita e lavoro, ed eccependo le pessime condizioni lavorative praticate in Italia, soprattutto sul fronte salariale e della parità dei sessi.
Il copione viene rimesso in scena all’infinito, con leggere varianti, allo scopo di suscitare nello spettatore un lento e progressivo senso di angoscia e straniamento esistenziale.
Sono certo che la tua amica troverà questa rappresentazione di estremo interesse, non appena verrà scarcerata.
Un saluto.
Stan