Mia cara Berenice,
ti ho già intrattenuto una volta su una giornata in cui, sfidando le leggi aristoteliche, contemporaneamente pioveva e non pioveva. Oggi, il meteo ha toccato ulteriori punte di virtuosismo: era cioè, contemporaneamente, caldo e freddo.
Ciò mi ha indotto a modificare in corso d’opera i miei programmi per il ponte del 25 aprile, Festa della Liberazione in Italia, e vedere al solito cinema di Trastevere “The Northman” (USA, 2022), con Alexander Skarsgard, Nicole Kidman, Ethan Hawke, Anya Taylor-Joy e Willem Dafoe, vietato ai minori degli anni quattordici.
Non ti intratterrò sul film, su cui sto ancora formando il mio giudizio.
La cosa veramente importante è la previa proiezione del trailer di “Tromperie – Inganno” (Francia, 2021), con Léa Seydoux.
Il film in sé non mi interessa e non prevedo affatto di vederlo.
Tuttavia, il trailer mi ha solleticato per la sua capacità di rappresentare, in modo quasi caricaturale, il film francese come categoria culturale o addirittura antropologica.
Uno scrittore tormentato che batte sui tasti di una macchina da scrivere – i computer, o meglio gli ordinateur, sono troppo americani.
Una sfilza di amanti che, non riuscendo ad acquietare i suoi demoni, vengono rovinosamente abbandonate.
Una certa ostentazione autocompiaciuta del vizio che, a ben vedere, fa a pugni con la larghezza di vedute altrettanto ostentata.
Dialoghi astrusi e francamente pomposi, spesso con accenti melodrammatici: “Lei è solo parole e io non posso scoparmi delle parole!”
Il Saturday Night Live, non a caso, ha prodotto il trailer di un immaginario film francese anni ’70, arruolando nientemeno che Jennifer Lawrence.
Sempre in ambito anglosassone, esiste un’enorme letteratura accademica e giornalistica sulla scarsa salute mentale e il cattivo tono dell’umore di quello che resta, tutto sommato, uno dei Paesi più ricchi e potenti del mondo.
“La Francia sta bene e si sente malissimo” – The Economist.
“La cultura francese insegna l’infelicità” – The Guardian.
“Perché i francesi sono così tristi?” – Financial Times.
“Felici di essere infelici – Il caso della Francia” – The New Yorker.
“Les Misérables” – Los Angeles Times.
“Perché i francesi adorano lamentarsi” – BBC.
Do you hear the people sing? Singing a song of angry men?
Stan