Mia cara Berenice,
ieri Reggio Calabria era flagellata da un tempo freddo e piovoso fuori stagione, per cui, consumato il parco desco pasquale, siamo andati al cinema.
Davano l’ultimo capitolo della saga degli Animali Fantastici (non ho modo di annotare gli estremi precisi) e la visione è stata, oltre che piacevole, chiarificatrice dell’assetto politico del Mondo Magico.
Come già si evinceva dai film di Harry Potter, le comunità di maghi sono organizzate su base nazionale: ogni Stato ha il suo Ministero della Magia, l’equivalente del nostro Governo – probabilmente perché, in inglese, “Ministry” significa sia “Ministero”, sia “Governo”.
I vari Ministeri nazionali sembrano organizzati in modo piuttosto omogeneo, tanto da avere tutti un Ufficio Auror.
A livello mondiale, formano una Confederazione nel cui ambito i maghi di tutto il mondo eleggono direttamente un Capo. Le elezioni sono organizzate e supervisionate da un Ministro della Magia nazionale, probabilmente a rotazione.
Se è avanzato dal punto di vista dell’integrazione internazionale/sovranazionale, il Mondo Magico sembra piuttosto arretrato sul versante dei diritti civili. Già nella saga di Harry Potter avevamo visto processi sommari e carceri decisamente inospitali.
Ne “I segreti di Silente”, osserviamo un personaggio arrestato senza mandato e senza udienza di convalida, ma soprattutto appeso a testa in giù in un carcere sotterraneo i cui inquilini sono sistematicamente decimati, in modo apparentemente casuale, da un mostro abominevole.
Quasi quasi, è preferibile il mondo babbano… quantomeno se si vive nello Stato giusto.
Viva gli sporchi mezzosangue, viva Hermione Granger!
Stan