Mia cara Berenice,
oggi il Tram 8 era pieno come non capitava da tempi prepandemici. Forse l’utenza, in previsione della lunga sospensione del servizio preannunciata dall’ATAC per procedere alla manutenzione dei binari, è stata assalita da un’ondata di nostalgia.
Inutile dirti quanto una simile convivenza promiscua e forzosa dia luogo a spettacoli non sempre confortanti.
Ti ho già raccontato, mi pare, degli svenimenti plurimi, nell’estate del 2018 o 2019, e del più recente tafferuglio, innescato da una mascherina non indossata, che ha richiesto l’intervento dell’autista e dei carabinieri.
Per fortuna, ci sono eccezioni.
Stamane, una giovanissima ragazza ha chiesto a due signore e perfino a me se volessimo sederci.
La prima signora, più anziana, stava scendendo.
La seconda, colpita dalla gentilezza e dai modi urbani della ragazza, ha rifiutato cortesemente; la prima, allora, l’ha gratificata facendole notare scherzosamente che era ancora giovane.
Un siparietto che, per occulta osmosi, ha avuto il potere di contagiare l’intero troncone del mezzo: da lì fino a Piazza Venezia, è stato tutto un inedito scambio di cortesie e cotillon tra i passeggeri. Se la linea del tram fosse stata magicamente allungata fino a Piazza del Popolo, si sarebbe probabilmente intrecciata una quadriglia con la comparsa di acconciature incredibilmente elaborate.
Un deamicisiano saluto.
Stan