Mia cara Berenice,
non sono sempre stato un paladino della moneta elettronica.
In Veneto, molti prelevano ancora la pensione interamente in contanti.
Mia nonna la versava su un libretto postale e solo le disposizioni governative la costrinsero, recalcitrante e riluttante, ad aprire invece un conto corrente all’innocua Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi.
Altri, e non sempre pensionati, hanno il vizio di tenere in casa grosse somme in contanti o titoli, pericolosissimo in una regione in cui le abitazioni tendono a essere isolate, sul modello della vecchia casa colonica; chi crede che topi d’appartamento e truffatori siano attivi solo nelle grandi città, si sbaglia di grosso.
Mio padre non tiene alcunché sotto il materasso, ma gli sarebbe comunque inconcepibile uscire senza un portafogli ben imbottito.
Io stesso, alla cassa del supermercato, guardavo con condiscendenza chi pagava con il Bancomat, mi pareva la messa in scena di qualcuno che avesse visto troppe carte di credito gettate con noncuranza sul vassoio d’argento o sul portaconto in pelle, nei film americani.
Poi mi sono trasferito a Roma, mi hanno sfilato il portafogli e ho preso a pagare quasi tutto con il Bancomat; va detto che, nella capitale, non viene rifiutato praticamente mai, nemmeno per piccole cifre, nemmeno nei minimarket o nei piccoli teatri.
Il mio fanatismo per la moneta elettronica si è cementato a Bruxelles, dove i contanti in buona sostanza non esistono e – anche questo va detto – i dispositivi POS sono molto più efficienti, praticamente fulminei, perfino per chi ha un vecchio Bancomat contact come il mio.
Perché non lo cambio, dici? Le procedure della mia banca sono piuttosto farraginose – soprattutto da quando ho spostato la filiale a Roma, ma pure su quella veneta avrei qualche storia da raccontare. In un’occasione, mi convocarono d’urgenza con raccomandata a.r., senza specificarne il motivo. Risultò che c’era solo da firmare non so quale foglio o informativa. Sarebbe bastata una telefonata del funzionario che seguiva costantemente me e mio padre; era in possesso del cellulare di entrambi.
Perché non cambio banca? Lo sai quanto sono pigro. Quella attuale, almeno, ha sportelli e filiali ovunque: una letteralmente davanti casa, una addirittura all’interno del Ministero.
Continua a leggermi per altri consigli finanziari.
Stan