Mia cara Berenice,
in questi giorno, ho guardato “Hawkeye”, la miniserie con Jeremy Renner, Florence Pugh e Hailee Steinfeld.
Per effetto di ciò, l’algoritmo di YouTube mi ha proposto un video, da cui ho appreso che la prelodata Steinfeld, oltre ad aver doppiato alcuni cartoni animati della Marvel, è anche la protagonista di “Bumblebee” (USA, 2018).
Nel film, la Steinfeld interpreta una diciottenne disadattata orfana di padre, figlia di un’infermiera sottopagata convivente more uxorio con patrigno non troppo brillante.
Alla disperata caccia della sua prima auto, la ragazza frequenta abitualmente l’impresa del nonno, un ibrido fra un’officina e uno sfasciacarrozze. Mentre sfila accanto a un operaio intento a riparare un motore, questi le chiede aiuto.
“Mi passi la chiave da tre ottavi?”
“È per il carburatore?”
“Sì”.
Ella gli porge una chiave, precisando: “È da mezzo pollice”.
L’operaio fa per protestare, ma applica la chiave ed essa gira perfettamente, al che mormora uno stupito: “Grazie!”
Perché ti cito questo dialogo?
Innanzitutto, è un manifesto dell’idiosincrasia americana per il sistema metrico decimale; ma, soprattutto, l’operaio avrebbe dovuto richiamare la ragazzina, restituirle la chiave da mezzo pollice e farsi allungare l’omologa da tre ottavi, anche a costo di distruggere il motore.
È una questione di principio.
Un fermo saluto.
Stan