Mia cara Berenice,
passi un fine settimana intenso, strapazzato da Roma come un frullatore.
Il lunedì mattina, il leggendario, rituale lunedì mattina, sei costretto ad alzarti spesso, almeno rispetto alle tue abitudini, perché al Ministero arrivano gli auditor.
Auditor… parola che si pronuncia solitamente all’inglese, eppure latinissima… auditor… una volta corretta la pronuncia, non sembrano forse personaggi della saga di Harry Potter? Malevoli ispettori contabili del Ministero della Magia che fanno impazzire le loro vittime con l’incantesimo Tabulas, risucchiandoli in un gorgo di numeri, comma e cifre incolonnate. Spiriti incorporei, proiezioni, pallide immagini che si collegano in videoconferenza dal Lussemburgo.
Ti si rivolgono con un bisbiglio lontano, straniero eppure stranamente familiare, sussurrante, pacato, ritmico, sibilante. Tu e gli altri interlocutori vi sforzate di rispondere loro allo stesso modo. Per giunta, dopo giorni di sole brillante, il cielo che fa capolino alla finestra, dietro lo schermo gigante della sala conferenze, è plumbeo, umido, grigio, gonfio d’acqua da strizzare.
Come Pascoli, vieni ninnato nel dormiveglia, portato in braccio fino alla linea dell’orizzonte, fino alla luce del crepuscolo in cui giorno e notte si confondono.
Ti saluto.
St… [la grafia diventa illeggibile]
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