Mia cara Berenice,
stamane, il mio arrivo al Ministero è stato piuttosto avventuroso.
In primis, l’antennista. Avrebbe dovuto finire il lavoro già ieri, il mio turno di lavoro agile, ma la porta della centralina era chiusa a chiave e il condomino ex amministratore in possesso della predetta chiave assente. Quindi è dovuto tornare stamattina, ma il percorso tra la centralina e l’antenna era più lungo di quanto preventivato e concordato, ergo è dovuto rientrare in sede a prendere un altro cavo.
Effettuato finalmente l’intervento – a detta dell’antennista inutile, ma deliberato dal condominio – e verificato il corretto funzionamento del televisore, ho potuto finalmente prendere l’autobus sostitutivo.
A bordo del prelodato autobus, una donna e una ragazza, all’altezza di Viale di Trastevere, hanno avuto un violento alterco legato alle mascherine. Sono intervenuti prima l’autista, poi una pattuglia dei carabinieri posizionata a bordo strada. Finalmente, dis adiuvantibus, sono arrivato in ufficio.
Era tempo, perché il Direttore Generale aveva convocato una riunione per mezzogiorno.
Anche le riunioni dal nostro Direttore Generale sono avventurose, e non solo per lo scarso preavviso con cui vengono convocate dalla Segreteria.
L’ultima volta, il suo sguardo indagatore ha cancellato dalla mia mente il PIN del Bancomat; per fortuna, l’app della banca consente di recuperarlo in tempo reale.
In compenso, prima di uscire ho attinto a una scatola di torroncini ricoperti di cioccolato.
Un altalenante saluto.
Stan