Sulla controversia italo-elvetica relativa al Lago Maggiore

Mia cara Berenice,

i contatti che possiedo alla Farnesina mi hanno inoltrato il fascicolo della tua amica svizzera, giacente presso il Consolato di Lugano.

Vi si legge che “nelle ora antimeridiane del giorno 21 agosto 2021, la signorina Sylvie de Boccard, patrizia della Libera Città Imperiale di Friburgo…” A questo punto c’è un’annotazione a margine del funzionario consolare, che dubita della spettanza del titolo nobiliare sul quale, pare di capire, la tua amica ha molto insistito. A ogni modo, “la signorina Sylvie de Boccard, patrizia etc. etc., si trovava nelle acque italiane del Lago Maggiore, a bordo di un natante battente bandiera elvetica, quando il predetto natante veniva avvicinato, con aggressiva e reiterata manovra circolare, da un motoscafo dal quale alcuni giovini urlavano all’indirizzo della de Boccard indesiderati e ingiuriosi apprezzamenti estetici e sessuali”. Le parole “e sessuali” sono interlineate.

Non mi preoccuperei troppo, il Consolato inoltrerà certamente il fascicolo alla Procura della Repubblica competente, che immagino essere quella di Varese, non appena arriverà le relativa diffida dallo Studio di Ginevra: forse perfino prima, anche alla luce del caso Beccaglia.

La lunga giacenza maturata è probabilmente dovuta a una combinazione di tre fattori.

Il primo è la pandemia che, per quanto si caldeggino le virtù delle tecnologie informatiche, rallenta il lavoro, eccome.

Il secondo è l’endemica inefficienza della rete diplomatica e consolare della Repubblica.

Il terzo potrebbe essere legato ai rapporti non idilliaci coltivati da Italia e Svizzera a cavallo del Lago Maggiore.

Lo specchio d’acqua, come sai, è in parte italiano, in parte elvetico, il confine di Stato lo taglia latitudinalmente all’altezza di San Bartolomeo.

La navigazione sul lago è regolamentata da una Convenzione stipulata mediante scambio di note nel 1997, la cui pratica applicazione ha suscitato qualche attrito tra le Alti Parti Contraenti.

Ad esempio, da tempo crea problemi l’articolo 9, che riserva all’Italia l’esercizio del servizio pubblico di navigazione di linea. Anche recentissimamente, l’Ente Regionale svizzero per lo Sviluppo del Locarnese e della Valle Maggia ha lamentato il servizio scadente offerto dalla Gestione Governativa Navigazione Laghi italiana: gli standard elvetici, si sa, sono molto alti e non si è ancora concretizzata, anche per problematiche di diritto del lavoro, la costituzione del nuovo Consorzio dei Laghi italo-svizzero.

Insomma, non è improbabile che la tua amica in prendisole sia stata considerata un’agente provocatrice… vista la piazzata sul titolo nobiliare, poi…

Un saluto.

Stan

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