Statistica

Mia cara Berenice,

a Stalin viene spesso attribuita la frase apocrifa: “La morte di un uomo è una tragedia; la morte di milioni di uomini è una statistica”.

La statistiche sulla pandemia hanno ubriacato e nauseato tutti noi.

Quelle relative al Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza sono state proiettate stamattina, al piano nobile, da tre Ministri, a beneficio della stampa accredita.

Quelle del Piano Operativo Nazionale le proietterà il mio ufficio, tra due giorni, a beneficio del Comitato di Sorveglianza, e temo che ci saranno molti meno applausi.

Una brutta giornata o giornata nera è una questione statistica: può accadere che elementi negativi si concentrino tutti nello spazio di una rivoluzione terrestre.

La statistica dovrebbe scoraggiare la stragrande maggioranza dei giocatori d’azzardo, ma non lo fa. Ne aiuta invece un ristrettissimo numero, come i giocatori di poker professionisti. La britannica Olivia Boeree, detta Liv, è un’ex modella ed ex giocatrice di poker professionista: può sembrare un connubio bizzarro e insolito, mentre è semplicemente statistica.

Fra i candidati a un grosso concorso interministeriale cui ho preso parte, un gruppo di giovani statistici ha prodotto proiezioni, a mio parere attendibili e accurate, della futura graduatoria, aggiornate ogni venerdì sera.

L’Istituto Nazionale di Statistica è stato fondato nel 1926 come Istituto Centrale di Statistica. Anni fa, quando mia nonna voleva fare ricorso contro l’attribuzione di un nuovo numero civico alla sua casa, scoprii che il prelodato Istituto ha competenze in materia di toponomastica, connesse al fatto che esso cura l’anagrafe della popolazione residente.

Il miglior tributo alla statistica si trova, a mio avviso, nel magnifico film “Le vite degli altri” (Germania, 2006), sul regime comunista della Germania Est: “L’Ufficio di Statistica in via Hans Beimler conta ogni cosa, sa ogni cosa. Quante scarpe una persona acquista in un anno: 2,3. Quanti libri una persona legge in un anno: 3,2. Quanti alunni si diplomano con il massimo dei voti in un anno: 6.347. C’è però una cosa che non conta, forse perché è troppo doloroso perfino per dei burocrati: i suicidi. Se chiamate in via Beimler per chiedere loro quante persone, tra l’Elba e l’Oder, fra il Mar Baltico e i Monti Metalliferi, sono state portate dalla disperazione alla morte, ecco che l’oracolo dei numeri diventa improvvisamente silenzioso… però potrebbe annotarsi il vostro nome e inoltrarlo alla Sicurezza di Stato…”

Un saluto.

Stan

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