Mia cara Berenice,
eravamo quattro amici al bar. Solo che non eravamo in quattro ed eravamo in una casa privata, a tarda serata, seduti davanti ad avanzi di fregola e di torta, a bucce di mandarini e di frutta secca.
Complice la presenza di un presidente di seggio, parlavamo con enfasi insolita e febbrile di politica e del ballottaggio per cui si sono aperte le urne oggi. Dei candidati di seconda linea schierati dai partiti principali, del fatto che uno dei due fosse un ex Ministro dell’Economia, e allora, se è considerato una seconda scelta per il Campidoglio, chi ci mandano a via XX Settembre? Nessuno stupore che, nel rispondere alle interrogazioni parlamentari, balbettasse e cadesse in errori marchiani.
Parlavamo del rapporto tra Sindaco e burocrazia, tra ordinaria e straordinaria amministrazione, tra Stato e Comune, tra Comune e Municipi.
Si facevano previsioni sull’affluenza e sul risultato.
Insomma, c’è ancora speranza.
Stan