Mia cara Berenice,
nell’ultima mia ti parlavo di venerdì e di campane, oggi ti parlo di domenica e di calcio.
Pare, per l’appunto, che oggi un parroco di Roma, dopo aver sciolto l’assemblea convenuta per la Santa Messa, abbia congedato il suo gregge con “Buon derby a tutti!”
Ebbene sì, oggi, alle ore 18, si gioca Roma-Lazio… o Lazio-Roma? Potrei aver compiuto un faux pas gravissimo; del resto, la mia fonte è il cartello esposto alla vetrina del caffè sotto casa.
Nel parco, particolarmente affollato, non si parla praticamente d’altro.
Dicono che ogni luogo comune abbia un fondo di verità; ebbene, quello sulla rivalità fra romanisti e raziali è vero dalla punta dei capelli a quella delle scarpe.
Arrivato nella capitale nel 2016, una delle prima visioni a colpirmi non fu quella del Colosseo, dei Fori Imperiali o del Vittoriano, ma un graffito sulle pareti dell’oratorio adiacente alla chiesa parrochiale, nella miglior tradizione di Pasquino. L’ignoto autore aveva scritto: “Romanisti infami”. Un anonimo esegeta aveva tracciata su queste parole una croce, annotandovi a fianco: “Laziali infami”.
Per usare il linguaggio ministeriale, un chiaro esempio di provvedimento di rettifica di errore materiale, cui difettavano solo la sottoscrizione dell’Autorità e il numero di protocollo.
Un saluto e un timbro.
Stan