Mia cara Berenice,
il Treno ad Alta Velocità che mi riporta a Roma sta attraversando un’Italia centrale su cui si riversa un cielo lattiginoso.
La carrozza si è considerevolmente svuotata in corrispondenza in Firenze, inducendomi a riflettere su quanto poco io sappia – perlomeno di prima mano – su questa città italiana, la cui fama è seconda forse solo a quella di Roma e Venezia.
Un paio di missioni per conto del Ministero, visioni fuggevoli di Ponte Vecchio, una cena lungo il fiume, un cameriere che accusava il nostro tavolo di non aver pagato una quota del conto.
Per il resto, oltre alle informazioni istituzionali, solo la vox populi, racconti di una calura estiva opprimente e afosa. Servizi giornalistici sulla folla agli Uffizi. L’associazione della città con la fazione politica che fu nota come il Giglio Magico, diretta dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dai Ministri Maria Elena Boschi e Luca Lotti.
Era Ministro, Lotti? Ecco, le mie nozioni su Firenze sono confuse. Un incantesimo protettivo rinascimentale, forse, protegge l’antica città Stato dalla mia molesta curiosità.
Un ignorante saluto.
Stan
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