Mia cara Berenice,
sto guardando un film francese sul terzo canale della TV di Stato, più radical chic di così non si può.
Per qualche motivo, nei film impegnati i protagonisti sono sempre benestanti, ben posizionati, ben collocati in società. Ecco una coppia, lui editore, lei attrice; ovviamente, lei cornifica lui e, probabilmente, viceversa. Ecco fatto, anche lui cornifica lei: lo sapevo.
A lei – tapina! – hanno appena offerto una nuova serie TV, ma non sa se accettare.
“Hai paura di fare di nuovo la poliziotta?” Si interessa lui.
“Non è una poliziotta!” Ribatte lei. “È un’esperta di situazioni di crisi!”
Che diavolo è un’esperta di situazioni di crisi? Una testa di cuoio? Una negoziatrice? Una tagliatrice di teste? Una mediatrice culturale? Una consulente matrimoniale?
I lavori che facciamo diventano sempre più astrusi, tanto da spingere un eminente antropologo a parlare di “bullshit job”.
Nulla di nuovo, già nella Megaditta di Fantozzi si faceva finta di lavorare; ma, appunto, almeno si faceva finta.
Potrei citare i social media manager, i privacy consultant, i motivazionali, i life coach, i personal shopper, i consulenti d’immagine, i resilience manager, ecc. ecc… ma si offenderebbero i social media manager, i privacy consultant, i motivazionali, i life coach, i personal shopper, i consulenti d’immagine, i resilience manager, ecc. ecc.
Vedi dunque che anche il mestiere del blogger diventa astruso, consiste nel non scrivere.
Un non saluto.
Stan