Mia cara Berenice,
vudù.
Due cupe, cavernose sillabe che ci richiamano alla mente bamboline e maledizioni, come nelle mitica saga videoludica di Monkey Island.
Importato nei Caraibi dell’Africa sulle navi di schiavi, il vudù è tradizionalmente associato a Haiti, dove è assurto a instrumentum regni della dinastia dittatoriale dei Duvalier.
Nei libro “Vivi e lascia morire” di Ian Fleming e nell’omonimo film (GB, 1973) troviamo un supercattivo haitiano che, esattamente come Papa Doc e Baby Doc, utilizza il vudù per cementare il suo potere. Ne “L’avvocato del diavolo” (USA, 1997), con Al Pacino, Keanu Reeves e Charlize Theron, vediamo un imputato di origini caraibiche eseguire un rituale dal sapore vudù per paralizzare la lingua del Procuratore Distrettuale che lo persegue.
Certo che, se Haiti è la patria del vudù, nessuna correttezza filologica può impedire di vedere nel secondo soprattutto una maledizione.
Nata fra grandi speranze, primo paese nero a strappare l’indipendenza ai bianchi, Haiti è stata afflitta dallo stesso oscuro destino di tante nazioni africane. La sua storia è una Via Crucis di conflitti, guerre civili, spargimenti di sangue e golpe, con l’interludio di un’occupazione americana e di un devastante terremoto.
I Caschi Blu inviati dall’ONU hanno inquinato un fiume, causando un’epidemia di colera e diecimila morti, e violentato un numero imprecisato di donne, prima di ritararsi dopo quindici anni trascorsi senza reali risultati.
Se qualcuno ne dubitasse, all’inizio di luglio ignoti hanno assassinato il Presidente di Haiti, lasciando miracolosamente illese e senza un graffio tutte le sue guardie del corpo. Ufficialmente, le Autorità locali hanno incolpato una squadra di mercenari colombiani assoldati da una società di sicurezza americana per conto di un esule haitiano residente in Florida. Non sono in pochi, tuttavia, a mettere in dubbio l’attendibilità di questa versione.
Nel frattempo, secondo le statistiche elaborate dal Programma per lo Sviluppo dell’ONU – che eccelle almeno nello squadernare dati -, a Haiti l’aspettativa di vita è di 64 anni, l’età media di 24, un bambino su 5 è malnutrito, una persona su 50 ha l’AIDS, quasi il 40 per cento della popolazione è analfabeta, il reddito pro capite a parità di potere d’acquisto supera di poco i 1.700 dollari americani, più di metà delle donne partoriscono senza assistenza sanitaria, quasi il 60 per cento della popolazione vive sotto la soglia di povertà e oltre un bambino su dieci non viene registrato all’anagrafe.
Altro che vudù…
Bonne soirée.
Stan
PS: Allego alla presente una bambolina con le mie fattezze e una manciata di spilli.