Mia cara Berenice,
tu hai passato l’infanzia a giocare a bridge e a badminton, io a Tetris.
Ogni volta che superavi un livello, sullo schermo compariva un razzo che, con lentezza stentata da declino post-sovietico, si librava nell’aire. Non a caso, quando si superava l’ultimo livello (nove con handicap cinque), il razzo veniva rottamato e sostituito dall’imperialista shuttle yankee.
Anche lo Sputnik V, nonostante i dati incoraggianti pervenuti, da ultimo, dalla Repubblica di San Marino, stenta a decollare. L’Agenzia Europea del Farmaco non lo approva, i russi lo snobbano nonostante la nuova ondata di casi. Difficile biasimarli, il loro Governo mente sistematicamente dai tempi dello Zar. Non credo, del resto, che un uomo di polso come il Presidente Putin abbia problemi a introdurre un obbligo vaccinale, già parzialmente vigente.
D’altronde, i viaggi interstellari possono essere oltremodo lunghi, come ci ha insegnato la leggiadra Jennifer Lawrence in “Passengers” (USA-Australia, 2016).
Un siderale saluto.
Stan