Mia cara Berenice,
come ti accennavo, in queste settimane sto leggendo l’autobiografia di Maria José del Belgio, ultima Regina d’Italia.
In quelle pagine, come potrai immaginare, ci si imbatte in parecchie figure curiose, compresa una di cui, in tutta sincerità, ignoravo l’esistenza: Paul Deschanel, per breve tempo Presidente della Repubblica Francese nel 1920.
La Regina lo conobbe, ancora “semplice” Principessa, alla Corte del Belgio. Deschanel, scrive, si comportò da esagitato, tanto che il Re dei Belgi lo invitò ad “andarsi a riposare”; poco dopo, il Presidente si gettò in camicia da notte da un vagone ferroviario.
Effettivamente, il sito ufficiale della Presidenza della Repubblica Francese attesta che Deschanel, eletto alla massima carica dello Stato il 17 gennaio 1920, mostrò segni di squilibrio mentale già in marzo e si dimise il 21 settembre.
Il suo cursus honorum verso la Presidenza include la Segreteria Privata del Ministro degli Interni, la Segreteria del Presidente del Consiglio dei Ministri, la Sottoprefettura di Brest, la Prefettura di Meaux, la Camera dei Deputati, la Presidenza della Camera, l’Accademia di Francia, l’Accademia delle Scienze Politiche e Morali.
Dopo le dimissioni, fu ricoverato in un sanatorio e, a quanto pare, si riprese completamente, approdando in seguito alla Sottoprefettura di Dreux e al Senato.
Una bella storia che, come le favole per i bambini, ha da insegnarci un paio di verità apparentemente elementari, eppure ancora lontanissime dalla comprensione generale: la prima, che la malattia mentale può colpire chiunque; la seconda, che si può guarire, completamente.
Uno speranzoso saluto.
Stan
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