La battuta

Mia cara,

la battuta è la seguente: “L’asciugatrice rumoreggia nella cucina comune, il boiler incassato nel muro gorgoglia, al piano di sopra la cinese suona il violoncello”.

La pronuncia una voce fuori campo, priva di inflessioni e accento, dalla dizione impeccabile. L’effetto è neutro, con la tendenza a sfumare in un vago surreale, da commedia noir o d’essai. “L’asciugatrice rumoreggia nella cucina comune, il boiler incassato nel muro gorgoglia, al piano di sopra la cinese suona il violoncello”. Billy Bob Thornton, in una camera di motel del Wyoming, pondera il tradimento della moglie con il vicino e la sua malsana passione per la giovanissima figlia del vicino stesso.

“L’asciugatrice rumoreggia nella cucina comune, il boiler incassato nel muro gorgoglia, al piano di sopra la cinese suona il violoncello”. Lo sussurra una ragazza graziosa, non vistosa ma indubbiamente bella, alle alette di un grosso microfono ad alta sensibilità, dall’aria professionale. Le sue dita sottili sfarfallano nell’aria. Oltre la telecamera, la descrizione del video su YouTube recita: “Ti descrivo in estremo dettaglio quello che mi circonda per rilassarti e farti addormentare. #softspoken #ASMR”. Se ti chiedi per cosa stia l’acronimo ASMR, è presto detto. Lo spiegava Federico Cella, sul Corriere della Seria, già il 22 giugno 2019: “L’Autonomous Sensory Meridian Response, risposta autonoma del meridiano sensoriale, è una sensazione di rilassamento, a volte accompagnata da un formicolio alla base della testa. Ed è il soggetto di centinaia di video in Rete capaci di milioni di visualizzazioni”.

“L’asciugatrice rumoreggia nella cucina comune, il boiler incassato nel muro gorgoglia, al piano di sopra la cinese suona il violoncello”. Lo dice fuori campo la voce di Tobey Maguire, abbandonato sul letto di un microscopico appartamento di New York a fissare il vuoto, il volto inespressivo, le iridi opache e levigate come sassi. Si è tolto le scarpe e la giacca, ma indossa ancora pantaloni eleganti, bretelle, una camicia a righine e una cravatta. Una buccia di limone, strizzata dopo una settimana di tirocinio in una grossa società di Manhattan. “L’asciugatrice rumoreggia nella cucina comune, il boiler incassato nel muro gorgoglia, al piano di sopra la cinese suona il violoncello”. È troppo stanco perfino per dormire, e quei rumori gli martellano il cervello. Il cellulare gettato negligentemente fra le lenzuola si illumina e vibra, segnalando la chiamata dell’amorevole fidanzata lasciata nel verde rugiadoso dell’Ohio, ma il proprietario nemmeno lo sente.

Ora, facciamo invecchiare bruscamente il personaggio: ceteris paribus, stesso abbigliamento, stessa stanzetta. Al posto di Maguire subentra Michael Douglas o Jack Nicholson. Stavolta si tratta di un broker di Wall Street, caduto in disgrazia dopo la crisi del 2008. Il minuscolo appartamento, più adatto a uno studente, ne evidenzia le improvvise ristrettezze economiche, la decisione di rimanere comunque a New York e l’abbigliamento elegante una rimozione psicologica o il tentativo di cercare un nuovo lavoro. “L’asciugatrice rumoreggia nella cucina comune, il boiler incassato nel muro gorgoglia, al piano di sopra la cinese suona il violoncello”. Le sillabe vengono sputate rabbiosamente, a fior di labbra, come pezzi di carta smangiata. Sul volto scintilla appena l’ombra di un sorriso. Capiamo già che finirà molto male per l’asciugatrice, il boiler e anche la cinese.

Buona la prima!

Stan

3 pensieri su “La battuta

      • Non l’ho letto, devo rimediare. Il film lo trovi in dvd. Colgo l’occasione per dirti che mi sono appena iscritto al tuo blog. Grazie per la risposta! 🙂

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