Mia cara Berenice,
su richiesta del Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid-19, il Comando di Vertice Interforze della Difesa ha dato il via all’Operazione Eos (“Alba” in greco antico) per la distribuzione dei vaccini contro il virus.
Il trasporto avverrà per via aerea e terrestre, ma la prima immagine dell’Operazione sono stati i furgoni partiti dal Belgio carichi di dosi Pfizer e scortati dall’Arma dei Carabinieri, che li ha presi in consegna sulle Alpi innevate.
Senza alcun dubbio, uno scenario profondamente cinematografico. Dopotutto, anche nel film “Contagion” di Steven Soderbergh (USA, 2011), un’epidemiologa dell’OMS, interpretata da Marion Cotillard, viene rapita per chiedere come riscatto il vaccino.
Non suonerebbe insolito, a uno sceneggiatore italiano, vedersi commissionare un film per la TV in cui il furgone con i vaccini viene preso d’assalto ed eroicamente difeso, fra cumuli di neve, da una pattuglia di carabinieri; magari disillusi reduci del Corpo Forestale dello Stato, incorporato dall’Arma nel 2016.
Quest’ultima, del resto, è un vero e proprio pezzo della cultura italiana, e le occasioni in cui è comparsa sul grande e piccolo schermo innumerevoli.
Limitandoci a un contesto d’azione e volendo spaziare fra il ricercato e il trash – categorie che peraltro spesso si sovrappongono -, a me vengono in mente almeno due esempi.
Il primo è “Alex l’ariete” (Italia, 2000), con Alberto Tomba e Michelle Hunziker.
Il secondo è “La fine del mondo”, sesto e ultimo episodio della sesta stagione de “L’ispettore Coliandro”, la fortunata serie con Giampaolo Morelli, affiancato per l’occasione da Lorena Cacciatore. Menzione speciale per l’ambientazione nelle Valli di Comacchio.
Un fedelissimo saluto.
Stan
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