Mia cara Berenice,
il vaccino sarà pure arrivato, ma la pandemia imperversa ancora e qui, nel cuore stesso del Parco del Cinquantenario, è stato eretto un ospedale da campo delle Forze Armate belghe.
Queste ultime, note collettivamente come “la Défense”, si articolano in una componente terrestre, una aerea, una marittima e una appunto sanitaria.
All’interno del Belgio, i militari fungono da artificieri e svolgono, dal 2015, compiti antiterrorismo (operazione Vigilant Guardian).
Inoltre, l’aviazione belga si alterna a quella olandese nel pattugliare lo spazio aereo del Benelux.
Fuori dai confini nazionali, le Forze Armate belghe sono schierate in Afghanistan, Mali, Niger e Medio Oriente.
Nessun dispiegamento, a quanto pare, nelle ex colonie Repubblica Democratica del Congo, Ruanda e Burundi.
Nella prima il Belgio è peraltro intervenuto militarmente negli anni ’60, mentre in Ruanda ciò si è verificato negli anni ’90.
L’ingombrante ruolo della Francia in Ruanda e l’attuale dispiegamento belga in Mali, peraltro, fanno pensare a un Paese gravitante, almeno in parte, nella sfera d’influenza di Parigi.
Il Belgio è anche membro dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia.
D’altronde, in Vallonia esiste ancora il rattachisme, un’ideologia politica favorevole all’annessione della regione da parte della Francia.
On verra.
Au revoir.
Stan