Mia cara Berenice,
non capisco perché ti lamenti delle mie lettere troppo rade in agosto, tu stessa hai sempre affermato che noi italiani, in questo mese, non muoviamo la falange del dito mignolo.
La buona notizia, dunque, per quanto ti riguarda, è che l’estate sta finendo… ma, come sempre avviene in questi casi, ci sono due cattive notizie.
La prima è che avrò un settembre molto somigliante al campo di Verdun, con sei giorni di prove scritte da consigliere parlamentare e, in seguito, una missione a Bruxelles di vita o di morte.
La seconda è che il lavoro agile rischia di rendere perpetue le vacanze italiane. Molti lavorano dalle seconde case da già da maggio e ora si assiste a una levata di scudi per abbattere anche il secondo diaframma temporale delle ferie, quello settembrino.
Proprio ieri, al Ministero, un consulente esterno si lamentava del fatto che il figlio quindicenne non vuole saperne di tornare a scuola, e sembra che il ragazzo sia in buona compagnia: secondo la stampa di oggi, sulle scrivanie di Presidi e Provveditorati starebbero piovendo richieste di esonero dal servizio per motivi di salute presentate dagli insegnanti.
Va detto che il Corpo Docenti italiano è piuttosto anziano, e quindi a rischio… ma che dico? Tutta l’Italia è “piuttosto anziana”. La Pubblica Amministrazione, ma anche il settore privato… ma perché fermarsi ai lavoratori? Schierando nel Campo Marzio le coorti demografiche italiane, troverai sotto le insegne molti veterani e reduci, poche reclute e novellini.
Più che la movida con cui ci stanno ossessionando i giornali e le Autorità sanitarie, dunque, una grande Florida, con anziani benestanti che si godono la brezza marina, i sentieri di montagna e le terme… finché rimane qualcuno a pagare loro la pensione e l’assistenza sanitaria.
Sì, non hai torto, sono più lamentoso di te, stamattina.
Uno scontroso saluto.
Stan