Mia cara Berenice,
conoscerai, come tutti, la fiaba della bella addormentata nel bosco, quantomeno nella versione Disney.
Non dormiva sola, ma insieme a tutto il castello, così come gli antichi faraoni pare facessero ammazzare, alla loro morte, tutti i servitori, in modo da poter essere degnamente accuditi nell’aldilà.
Così è Roma, ma immagino l’Italia tutta, nelle settimane centrali di agosto.
Speravo che la pandemia portasse – almeno – ferie più diluite, complice il lavoro agile e la presunta crisi economica… no, ma quale presunzione? Presunzione sarebbe, da parte mia, presumere che la crisi non ci sia perché Tizio e Caia si sono infilati in qualche utilitaria e hanno guadagnato la spiaggia di Ostia. C’è poco da ironizzare e da scherzare, anche quando si scarpina per tutto il quartiere, sotto il solleone, alla vana ricerca di una sartoria aperta.
Mi sono appellato perfino al gruppo Facebook di quartiere che, solitamente, è l’equivalente contemporaneo e telematico dell’Oracolo di Delfi, ma finora senza successo.
Attendiamo trepidanti il responso. Vinceremo la guerra contro i troiani o almeno la prossima Olimpiade?
Ti scrivo dal tavolinetto del giardino, la sera almeno è piacevolissima, non escludo di riuscire a dormire a condizionatore spento.
Un rinfrescato saluto.
Stan
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