Quaranta più quaranta

Mia cara Berenice,

ieri ho sentito M.

M. fa l’avvocatessa, in proprio, nelle Venezie.

“Come va?”

“Mah…” sospira, “questo mese ho compiuto quarant’anni. In più, l’altro giorno ho incontrato un cliente risultato positivo e sono stata messa in quarantena. Per cui sono una quarantenne in quarantena”.

“Ma ti hanno fatto il tampone?”

“Sì, negativo, per fortuna”.

“E devi stare in quarantena comunque? Una ragazza che conosco aveva febbre e diarrea, ma, con un solo tampone positivo, l’hanno lasciata uscire”.

“Io sono un contatto stretto di un positivo conclamato”.

“Già, evidentemente sono due fattispecie diverse”.

Conversazioni ai tempi del Covid… e tu osi lamentarti della nostra corrispondenza epistolare. Dovresti impilare tutte le mie lettere in qualche nicchia della vostra cappella di famiglia ed erigere un altarino commemorativo o sigillarle in bacheca come sacre reliquie. Ovviamente, il tutto dovrà essere circondato di ceri e candele, prestando la massima attenzione a non appiccare il fuoco a qualche lembo di carta, magari in un momento di maldestrezza di tua madre.

Un orgoglioso saluto.

Stan

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